Il quinto ed ultimo brevetto è il US2008087102A1 di Theodore I. Kamins e Douglas C. Snell depositato l’11 ottobre 2006 e pubblicato il 17 aprile 2008 ed è una lampante evidenza dell’affinazione della tecnologia che si è verificata in meno di cento anni. L’apparecchio che possiede il nome di anemometro a filo caldo è mutato in un oggetto di dimensioni microbiche, anzi “nanobiche”.
Lo scritto tratta del metodo di fabbricazione ed implementazione
di un nuovo tipo di strumento, il nano-anemometro a filo caldo. L’oggetto è composto
principalmente da due elettrodi (102a-b), un nanofilo (108), un substrato (104’)
ed un apparato- sensore (110) che può essere un ponte Wheatstone, un misuratore di
resistenza, di corrente, di temperatura. Gli inventori forniscono direttive sui
materiali del nanofilo (di diametro tra gli 1 e i 500 nanometri) e degli
elettrodi e come essi debbano essere costruiti. In particolare, il nanofilo
cresce per catalizzazione metallica sugli elettrodi, garantendo un ancoraggio
migliore perché giuntati al livello molecolare. Si introduce poi la possibilità
dell’aggiunta di un rivestimento protettivo.
Alcuni vantaggi sono il possibile utilizzo del dispositivo
nei liquidi e la corrente di alimentazione che si riduce ad un intervallo tra pochi
nanoampere fino a poche centinaia di microampere, per le ridottissime dimensioni
in gioco.
Il numero 106 è il vuoto poi occupato dal mezzo in esame
Sitografia:
[Tutti i link controllati e funzionanti il 13 Gennaio 2020]
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